Profilo

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Mi sono laureata in Psicologia nel 2007, presso l’Università degli Studi di Firenze, con indirizzo specialistico in Psicologia dell’età Evolutiva, discutendo una tesi sulla psicologia culturale.

Ho svolto la prima parte del mio tirocinio post-lauream presso l’Istituto di Neuroscienze (prof. Pallanti), collaborando alla somministrazione di test psicologici e ai colloqui di sostegno degli utenti della struttura (principalmente disturbi nell’area dell’ansia, della depressione e disturbi alimentari). Nel secondo periodo di tirocinio ho collaborato, presso il Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche, ad una ricerca volta a favorire il benessere psicologico e il supporto delle coppie che affrontavano il percorso FIVET (tecnica di procreazione assisita).

Ilaria-giannoni-psicologaNegli stessi anni ho partecipato ad un corso di perfezionamento presso l’Università degli Studi di Firenze sulla diagnosi e l’intervento dei disturbi dell’apprendimento scolastico (prof.ssa Pinto) e ad un corso di specializzazione sui disturbi dell’apprendimento della matematica organizzato dal C.N.I.S. di Padova (prof.ssa Lucangeli).

Mi sono iscritta all’albo professionale degli Psicologi della Toscana n°. 5745.

Mi sono specializzata in Psicoterapia individuale e Psicoterapia di gruppo, ad orientamento psicoanalitico Interpersonale, presso l’Istituto “H.S. Sullivan” di Firenze, con una tesi sull’uso clinico dei sogni in psicoterapia interpersonale.

In questi anni ho svolto il mio tirocinio di specializzazione collaborando con l’ASL di Firenze, presso il CSM di Sesto Fiorentino, all’interno del servizio di Psicoterapia Individuale. Nella stessa struttura ho co-condotto, per due anni, un gruppo di psicoterapia dedicato a persone della terza età e volto ad affrontare e condividere le problematiche che quest’epoca della vita può portare con sè (ansia, depressione, lutto, malattia, adattamento ad una nuova immagine di sé e del proprio ruolo sociale).

Due anni fa, insieme ad altri sette colleghi coi quali condivido il senso della professione di psicologo e psicoterapeuta, ho costituito l’associazione culturale “APP Firenze” (Associazione Psicologi e Psicoterapeuti), di cui sono Presidente.

Esercito la professione presso il mio studio privato all’interno dell’ APP Firenze.

Se da una parte ritengo che la correttezza di un professionista passi attraverso l’esplicitazione del proprio percorso formativo così come ho appena fatto, non credo sia sufficiente per chiarirne le reali competenze, soprattutto quando si tratta di una professione che ha a che fare con la relazione d’aiuto e con l’Altro.

Nella psicoterapia ad orientamento Psicoanalitico Interpersonale, lo strumento più importante di cui dispone un terapeuta è sé stesso, col proprio bagaglio di esperienze, in particolare quelle che gli hanno dato la possibilità di entrare in relazione con la profondità dell’altro e, di riflesso, con la conseguente possibilità di approfondire ulteriormente la conoscenza di sé.

Per questo ritengo di dover aggiungere all’interno della mia pagina curricolare, alcune esperienze che mi hanno accompagnata fin qui.

Da cinque anni collaboro con Dynamo Camp, nel ruolo di cabin counselor.

Dynamo Camp è un camp estivo in cui viene applicata la “terapia ricreativa”, ed è rivolto a bambini e ragazzi che stanno affrontando una malattia grave o cronica.

La ricchezza relazionale che mi lascia ogni volta quest’esperienza è proprio data dal ruolo specifico che ricopro, nel quale, oltre alla responsabilità dei ragazzi, ho il compito di mediare tra le varie figure professionali, i collaboratori e i volontari in un contesto dove la com-prensione dell’altro è tanto fondamentale quanto delicata.

Un’altra esperienza che ritengo fondamentale per la mia formazione personale e professionale è certamente il mio percorso di analisi individuale e di gruppo. Credo che chiunque voglia lavorare in questo settore abbia il dovere professionale e umano sia di sperimentare su di sé ciò che propone ai propri pazienti, sia di entrare in contatto con i propri conflitti interiori in modo da riconoscerli e gestirli qualora tali conflitti vengano attivati durante le sedute.