Consulenza e sostegno psicologico

Dal momento che una persona può essere spinta a chiedere un primo colloquio per svariati motivi, l’obiettivo del primo incontro è proprio quello di definire e individuare in maniera chiara la richiesta portata dal paziente. Basta pensare ai molteplici disturbi e sintomi conosciuti e alle infinite situazioni che possiamo trovarci a vivere, talvolta nostro malgrado, per capire la complessità che si può celare dietro la richiesta di un consulto.

I primi colloqui, come ho già specificato in altre pagine, hanno una funzione di orientamento, sia del terapeuta che del paziente, e servono ad analizzare la richiesta esplicita ed implicita che viene portata.

Differenza tra sostegno psicologico e psicoterapia

La consulenza e il sostegno psicologico si differenziano dalla psicoterapia non tanto per quello che si fa, ma per come lo si fa.

Per chiarire meglio la cosa si può dire che il sostegno psicologico e la psicoterapia condividono inizialmente un’unica strada. Lungo questo tratto iniziale vengono accolte la richiesta del paziente e la motivazione che lo hanno spinto a richiedere un colloquio. In questo momento è importante farsi un’idea fin da subito delle risorse interne ed esterne che ha a disposizione la persona che stà chiedendo il consulto per affrontare la situazione di disagio che si trova a vivere.

Alla fine di queste prime sedute, in base a quanto è emerso, il percorso può prendere strade differenti scegliendo tra un percorso di sostegno psicologico e un percorso di psicoterapia.

Il sostegno psicologico è indicato quando il paziente stà affrontando situazioni specifiche, legate ad un particolare cambiamento nella vita, quali: uno specifico evento traumatico, un lutto, una separazione, una malattia, in definitiva tutte quelle situazioni che comportano un riadattamento psichico ed emotivo.

Si può optare per un sostegno anche in tutti quei casi che prevedono una scelta importante, la paura di affrontare un cambiamento e le conseguenze che ne potrebbero derivare.

Altri casi in cui può essere consigliabile un sostegno psicologico, sono quelli che riguardano la gestione dei figli (sostegno alla genitorialità), l’orientamento scolastico e le problematiche legate alla sessualità.

In un percorso di sostegno è importante individuare un focus specifico sul quale lavorare. Si può ipotizzare che un tale percorso abbia una durata di circa dieci sedute dalla cadenza settimanale o quindicinale.

Talvolta può capitare di cambiare direzione in corso d’opera o alla fine del percorso. Il paziente può sentire il desiderio e il bisogno di lavorare su aspetti più profondi della propria personalità, sui modi di entrare in relazione che risultano essere ripetitivi e disfunzionali, sulla sensazione di sentirsi bloccato su più fronti. In questi casi propongo di rivedere gli obiettivi iniziali e valutare l’ipotesi di affrontare un percorso di psicoterapia (psicoterapia individuale, psicoterapia di coppia, psicoterapia di gruppo).

In poche parole si può dire che il sostegno psicologico è volto a ristabilire un equilibrio emotivo e psicologico creando i presupposti per la risoluzione di una situazione contingente ben definita mentre la psicoterapia, pur avendo lo stesso obiettivo di ricreare o creare un’omeostasi psichica che sia funzionale e sodisfacente, getta le basi e crea i presupposti perchè avvenga un cambiamento interno della persona.